Insussistenze attive e passive

Nell'ambito dell'economia aziendale, esistono componenti straordinarie di reddito che presentano un carattere occasionale, non ricorrente. Tra queste componenti di reddito straordinarie, troviamo le insussistenze (attive e passive).

Le insussistenze attive rappresentano variazioni economiche di reddito straordinarie positive. In sostanza, consistono in diminuzioni di passività o annullamenti di costi dovuti a fatti imprevisti o eccezionali. Un esempio può essere il condono parziale o totale di un debito pregresso (ad esempio, una sentenza della Commissione Tributaria che annulla un debito).


In questo caso, nel conto economico si deve registrare una componente positiva del reddito.
Se si verifica l'incasso di un credito svalutato nel fondo rischi (considerato inesigibile nell'esercizio precedente), bisognerà registrare la variazione positiva sia nel conto economico sia nello stato patrimoniale.

Al contrario, le insussistenze passive rappresentano diminuzioni di attività o annullamenti di ricavi a seguito di eventi straordinari o imprevisti. In tal caso, la variazione economica di reddito straordinaria è negativa come può esserlo, ad esempio, il furto di denaro o di merce subita da un'azienda oppure un credito divenuto inesigibile. Nel conto economico, in caso di insussistenza passiva, si dovrà registrare una componente negativa del reddito.

Nel complesso, le variazioni economiche di reddito straordinarie comprendono:

Il nostro focus si concentra su queste ultime componenti straordinarie di reddito.

Insussistenze attive e passive: voce E-20 e voce E-21 del Conto Economico

Talvolta, un'insussistenza passiva o attiva può dipendere da un errore contabile commesso in un esercizio precedente. Ad esempio, si può registrare una fattura emessa per un importo errato la cui differenza (in eccesso o in difetto) dovrà essere registrata, rispettivamente, come insussistenza passiva o attiva.

Una variazione straordinaria del reddito può derivare anche dal mutamento dei principi contabili adottati. Tale evenienza può verificarsi, ad esempio, in fase di valutazione delle rimanenze finali di magazzino. Nel passaggio dal metodo LIFO a FIFO, si potrebbe attribuire un valore maggiore o minore delle giacenze. Tutto questo comporterebbe, inevitabilmente, variazioni contabili.

Può verificarsi un’insussistenza attiva anche quando viene meno la necessità di tenere in bilancio un fondo rischi come passività potenziale oppure se il fondo stesso è considerato eccessivo rispetto al rischio fronteggiato.

Nel Conto Economico, le variazioni economiche straordinarie positive/attive (come un rimborso assicurativo) si registrano alla voce E-20, mentre quelle negative/passive (come un ammanco di magazzino) alla voce E-21.

Insussistenze attive nel Conto Economico: quali sono

Alla voce E-20 del Conto Economico, è possibile registrare i seguenti proventi straordinari ovvero insussistenze attive:

  • rimborsi assicurativi a seguito di ammanchi straordinari di beni (titoli, beni in magazzino, partecipazioni, ecc.);
  • indennizzi assicurativi corrisposti a seguito di perdite o danneggiamenti di beni;
  • acquisizione di caparre di natura straordinaria;
  • indennità a seguito di risoluzione di contratti da parte di terzi;
  • rettifiche per omesse o errate registrazioni, per applicazione di principi contabili non corretti o per errori di rilevazione di fatti di gestione in esercizi precedenti;
  • liberalità in denaro o in natura differenti dai contributi in conto esercizio;
  • contributi in conto capitale per quote pregresse riferite a precedenti esercizi;
  • proventi dovuti a variazione dei principi contabili adottati;
  • rettifiche per abbuoni, sconti finanziari, resi o premi associati ad acquisti/vendite di esercizi passati.

Insussistenze passive nel Conto Economico: quali sono

Alla voce E-21 del Conto Economico, è possibile registrare i seguenti oneri straordinari ovvero insussistenze passive:

  • ammanchi di beni di carattere straordinario (titoli, disponibilità finanziarie, partecipazioni, beni di magazzino);
  • perdite o danneggiamenti di beni dovuti a fatti naturali eccezionali;
  • sanzioni, ammende e penalità legati a fatti estranei alla gestione, occasionali, imprevedibili;
  • oneri dovuti a controversie o cause di carattere straordinario, non associabili alla gestione ordinaria dell’impresa;
  • perdita definitiva di caparre straordinarie;
  • indennità a seguito di risoluzione di contratti da parte dell’azienda;
  • rettifiche per omesse ed errate registrazioni contabili, per applicazione di principi contabili errati, per errori rilevazione di fatti gestionali in esercizi precedenti;
  • rettifiche per sconti finanziari, abbuoni, resi o premi legati ad acquisti/vendite di esercizi passati;
  • oneri dovuti a variazioni dei principi contabili applicati;
  • imposte riguardanti esercizi precedenti gravate da sanzioni e interessi derivanti dall’iscrizione a ruolo, avvisi di liquidazione, avvisi di accertamento e di rettifica, avvisi di pagamento, conciliazioni giudiziali, concordati stipulati con l’Amministrazione finanziaria, richieste di condono, decisioni prese dalle Commissioni Tributarie.


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