NASpI 2023: pagamento della disoccupazione e proroga

NASpI 2023 guida all'indennità di disoccupazione mensile a tutela dei lavoratori che hanno perduto la propria occupazione. Tutto su pagamento e la proroga.

NASpI 2023: pagamento della disoccupazione e proroga

La NASpI è un pagamento che viene erogato dall’INPS come forma di indennità di disoccupazione ai lavoratori che hanno perduto la propria occupazione.

Il lavoratore può richiederlo se ha perso il lavoro in seguito a un licenziamento non volontario e solo se ha avuto un contratto di lavoro subordinato.

Continuate a leggere per conoscere tutto quello da sapere sul pagamento NASpI: i requisiti per ottenerla, come fare la richiesta all’INPS, la decorrenza e il suo prolungamento.



Cos'è la NASpI

L’INPS dispone il pagamento della NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) ai disoccupati che ne fanno richiesta, se hanno subito un licenziamento involontario.

In vigore dal 1° maggio 2015, è l’ammortizzatore sociale che va a sostituire le indennità di disoccupazione ASpI e mini ASpI.
É stata istituita dal decreto legislativo numero 22/2015, attuativo della legge Delega 183/2014 (c.d. Jobs Act).

È un sostegno economico che non è cumulabile con:

  • indennità di maternità / paternità, malattia, trattamenti antitubercolari o infortunio, CIG, mobilità
  • indennità di mancato preavviso (contratti a tempo indeterminato)
  • indennità di malattia successiva allo sbarco, nel caso di lavoratori marittimi, ex IPSEMA

Allo stesso modo, la NASpI è incompatibile con la pensione di vecchiaia o anticipata, l’assegno di disabilità e inabilità.

NASpI: come funziona?

La Naspi (che significa Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego) è un’indennità mensile di disoccupazione a tutela dei lavoratori che hanno perduto involontariamente la propria occupazione.

NASpI requisiti nel 2023

Si può richiedere il pagamento della NASpI solo si ha posseduto un contratto di lavoro subordinato; quindi se:

  • si è un apprendista
  • si è un socio di una cooperativa e si possiedi un rapporto di lavoro subordinato con la cooperativa stessa
  • si fa parte del corpo di personale artistico con rapporto di lavoro subordinato
  • si ha un contratto a tempo determinato con una PA (Pubblica Amministrazione)

Non si ha diritto al contributo NASpI se si è un lavoratore autonomo o soggetti a lavoro parasubordinato. È bene ricordare che per ottenere la NASpI è necessario che non sia stato il lavoratore stesso a licenziarsi o che la risoluzione del rapporto di lavoro sia stata consensuale.

Ci sono due ulteriori elementi indispensabili per ottenere l’indennità di disoccupazione:

  • lo stato di disoccupazione
  • i requisiti contributivi

Per quello che riguarda lo stato di disoccupazione ci sono alcune situazioni eccezionali per cui il lavoratore ha diritto al pagamento della NASpI:

  • dimissioni volontarie per giusta causa (es. molestie sessuali, mobbing, mancata retribuzione, etc)
  • dimissioni durante il periodo tutelato di maternità
  • risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, nell'ambito della procedura di conciliazione
  • risoluzione consensuale a seguito del rifiuto del trasferimento a sede distante oltre 50 km dal luogo di residenza del lavoratore
  • licenziamento con accettazione dell'offerta di conciliazione
  • licenziamento disciplinare

Per quel che riguarda i requisiti contributivi, il lavoratore deve aver maturato contributi per 13 settimane nei 4 anni di attività lavorativa che precedenti alla disoccupazione.

Non si possono considerare utili alla NASpI:

  • la malattia e l’infortunio
  • la Cassa integrazione (Ordinaria e Straordinaria)
  • i contratti di solidarietà
  • assenza per permessi e congedi (se ne usufruisci come coniuge convivente, genitore, figlio convivente, fratello o sorella di soggetto con handicap in gravi condizioni; se sei parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità e tu subentri nel caso in cui il coniuge convivente, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli o sorelle conviventi siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti).

Per quel che riguarda l’anno 2023 c’è, inoltre, una novità: fino al 31 dicembre dell’anno in corso, non è necessario che tu abbia conseguito 30 giorni effettivi di lavoro nei 12 mesi antecedenti il licenziamento.

Come richiedere la NASpI

Si può richiedere la NASpI va effettuata entro 68 giorni dall’avvenuto licenziamento e spetta a partire dall’ottavo giorno di disoccupazione. Si può usufruire dell’indennità per un massimo di 24 mesi.

Puoi richiedere il pagamento della NASpI solo a rapporto lavorativo cessato ed esclusivamente per via telematica, collegandosi al sito INPS per la NASpI (NASpI: indennità mensile di disoccupazione).

La procedura da seguire è la seguente:

  • accedere al sito dell’INPS (MyINPS)
  • entrare nella sezione "Prestazioni e Servizi" e successivamente in "Servizi"
  • digitare NASpI e cliccare su NASpI: invio domanda

È possibile accedere al sito MyINPS con PIN, SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi). Se non hai a disposizione né PIN né SPID, puoi rivolgerti a un patronato, che si può occupare anche dell’inoltro della domanda di disoccupazione.

Per maggiori informazioni, anche inerenti ai documenti necessari per come fare la domanda, è possibile rivolgersi ai seguenti numeri di telefono:

NASpI Numero Verde: 803 164 (solo telefono fisso)
Numero di telefono NASpI: 06 164 164 (rete mobile a pagamento)

Come alternativa è possibile rivolgersi ai patronati.

Quando si compila la richiesta, tieni conto di questi aspetti:

  • se hai la Gestione Separata, devi segnalarlo e dichiarare reddito previsto pari a 0
  • se sei artigiano, commerciante, lavoratore agricolo, professionista iscritto all’Albo oppure titolare di una carica sociale, devi dichiarare il reddito presunto, anche se pari a 0.

Durante la compilazione della domanda all’INPS rilasci la DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità).

Ciò significa che entro 15 giorni dall’invio della domanda della NASpI, devi recarti al centro per l’impiego per la stipula di un patto di servizio personalizzato.

In altre parole, è come se dichiarassi la tua disponibilità ad accettare un nuovo impiego. Se non sarai tu a recarti presso l’ufficio preposto, in ogni caso riceverai una convocazione.

Pagamento NASpI, quando viene pagata?

In genere, e salvo eventuali ritardi, il pagamento NASpI avviene intorno al 10 del mese in corso.

Il versamento avviene sul proprio conto corrente bancario o postale. In alternativa, puoi chiedere che il pagamento avvenga tramite bonifico domiciliato. In tal caso, l’INPS versa la somma che ti spetta presso un istituto di credito e sta a te ritirarlo.

Pagamento e domanda NASpI

Sia per controllare lo stato della domanda o visualizzare lo stato del pagamento NASpI, puoi accedere al tuo profilo MyINPS utilizzando PIN, SPID, CIE o CNS.

Stato pagamento NASpI

Per controllare lo stato del pagamento NASpI segui questa procedura:

  • accedi alla sezione "Prestazioni e servizi"
  • accedi alla sezione "Pagamenti"
  • seleziona la voce "Disoccupazione non agricola"

Stato domanda NASpI

Per verificare lo stato della domanda della richiesta NASpI segui questa procedura:

  • accedi alla sezione "Prestazioni e servizi"
  • digita NASpI
  • seleziona la voce "NASpI: consultazione domande"

Troverai la comunicazione ufficiale dell’istituto sempre nel servizio Cassetta postale online. Inoltre, riceverai un SMS dall’INPS con l’invito a controllare sul portale lo stato della domanda.

Calcolo NASpI, come fare il calcolo dell’indennità

Vediamo adesso come fare il calcolo della NASpI, così che tu possa già avere un’idea chiara di quanto dovrà esserti corrisposto dall’INPS.

La quota percepita dipende dalla tua retribuzione media mensile imponibile relativa ai quattro anni che precedono la disoccupazione. Ogni anno l’INPS definisce e rende noto l’importo di riferimento, per l’anno 2023 è pari a 1.227,55 euro.

Se la retribuzione media che hai percepito è inferiore all’importo di riferimento, allora la quota di disoccupazione è pari al 75% della retribuzione media.

Se hai percepito una somma mensile superiore all’importo di riferimento, allora la quota NASpI è pari al 75% della retribuzione media con l’aggiunta del 25% della differenza tra importo di riferimento e retribuzione media.

In base a quanto stabilito dal Decreto Sostegni, dal giugno del 2021 e fino al 31 dicembre la NASpI non subirà il taglio del 3% mensile, così come in genere è previsto a partire dal novantunesimo giorno di erogazione dell’indennità.

Calcolo NASpI esempio

Per calcolare la NASpI devi prima conoscere la tua retribuzione media mensile. Come calcolarla?

Accedendo al sito dell’INPS, puoi reperire l’estratto conto previdenziale, così da:

  • sommare le retribuzioni imponibili ai fini previdenziali degli ultimi 4 anni
  • dividere la somma delle retribuzioni per le settimane di contribuzione
  • moltiplicare il valore ottenuto per 4,33

Ad esempio, se hai lavorato per 52 settimane (12 mesi) e la tua retribuzione imponibile è stata di 1000,00€, allora il calcolo da fare è il seguente: (12000/52)x4,33 = 999,23€.

Poiché la retribuzione media mensile è inferiore all’importo di riferimento dell’INPS, la quota NASpI è esattamente pari al 75% di 999,23€: 749,42€.

Immaginando una retribuzione media mensile di 1500,00€, per calcolare l’indennità di disoccupazione, bisogna anche calcolare il 25% della differenza tra l’importo di riferimento e la retribuzione media.

Questo importo del 25% è pari a (1.500-1.227,55) = 68,11€. Esso va sommato al 75% della retribuzione media. In questo caso, quindi, la quota Naspi è pari a 1.125+68,11= 1.193,11€.

Sospensione della NASpI

Un lavoratore può decidere di sospendere la NASpI principalmente per due motivi:

  • quando si è ottenuto una nuova occupazione, con un contratto di lavoro subordinato non superiore a sei mesi
  • quando si avvia un’attività autonoma o parasubordinata non superiore a sei mesi, e con un reddito non superiore a 8.000 euro

Se si percepisce un reddito superiore agli 8.000 euro, o il contratto ha una durata superiore ai 6 mesi, la NASpI decade da diritto.

Per sospendere la NASpI è necessario effettuare una comunicazione per via telematica sul sito web dell'INPS.
È importante salvare la ricevuta di avvenuta presentazione della sospensione.

Ripresa della NASpI dopo la sospensione

La Naspi si riattiva automaticamente una volta terminato il periodo di sospensione.
Nel caso in cui la cosa non accadesse è consigliabile controllare il sito dell’INPS, o contattare il call center, per comunicare eventuali le informazioni aggiuntive richieste.

Prolungamento della NASpI

Oltre ad essere sospesa, in alcuni casi, la NASpI può essere prolungata:

  • maternità durante il rapporto di lavoro successivamente cessato, il termine della NASpI decorre dalla data di interruzione del periodo di maternità
  • indennità di mancato preavviso, con decorrenza dalla fine del periodo corrispondente all’indennità ragguagliato a giornate
  • licenziamento per giusta causa, con decorrenza dal trentesimo giorno dalla data di cessazione del rapporto di lavoro

Quante volte si può richiedere la NASpI?

Non c’è un limite di volte in cui si può richiedere la NASpI, se si è in grado di soddisfare i requisiti per percepirla.
Questo dipende dal fatto che la sua assegnazione dipende totalmente dal diritto maturato dal lavoratore stesso.

NASpI e Reddito di Cittadinanza

NASpI e Reddito di Cittadinanza sono cumulabili tra loro.
In questo caso l’indennità di disoccupazione viene vista come una fonte di reddito, andrà quindi ad aumentare l’ISEE, e porterà una riduzione dell’importo della Reddito di Cittadinanza.

Trascorsi 30 giorni dall’invio della domanda NASpI si può richiedere il Reddito di Cittadinanza con il modulo RdC/PdC COM - Ridotto.
Chi percepisce il Reddito di Cittadinanza, e vuole fare richiesta per la NASpI, deve utilizzare il modulo RdC/PdC COM - Esteso.


Claudio Marchetti, autore
Claudio Marchetti

Imprenditore nel settore dell'editoria digitale, è co-fondatore del progetto denaro.it. Appassionato di comunicazione e ottimizzazione per i motori di ricerca. Lo sviluppo di denaro.it è stato dettato da una sfida personale nell'andare a creare un nuovo progetto editoriale nel panorama italiano.


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